Logistica e sicurezza: guida alla normativa sulle scaffalature metalliche

Quali sono le principali disposizioni della normativa sulle scaffalature metalliche

Per gestire al meglio gli spazi di stoccaggio e movimentare le merci in modo efficiente e sicuro, la scelta delle scaffalature e la loro disposizione all’interno del magazzino è di fondamentale importanza.

Negli ambienti di lavoro si predilige l’uso di scaffali metallici, perché sono comodi, pratici, resistenti. Tuttavia, con il passare del tempo queste strutture possono rovinarsi e diventare meno stabili, rappresentando quindi un pericolo per chi lavora in questi ambienti.

Per prevenire il rischio di incidenti e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro il legislatore ha ritenuto opportuno intervenire, studiando un’apposita normativa sulle scaffalature metalliche, la quale prevede anche l’obbligo di eseguire regolari controlli e interventi di manutenzione.

Vediamo quindi quali sono le normative a cui fare riferimento per la sicurezza delle scaffalature. 

Cosa prevede la normativa sulle scaffalature metalliche

I riferimenti normativi che si occupano di sicurezza delle scaffalature metalliche sono più di uno.

La principale normativa sulla sicurezza delle scaffalature metalliche è la UNI EN 15635 che definisce quali sono i requisiti per valutare e verificare la manutenzione degli scaffali metallici durante il ciclo della loro vita.

La norma stabilisce che l’utilizzatore deve sottoporre i ripiani a regolari controlli che devono essere effettuati da tecnici competenti ad intervalli non superiori ai 12 mesi. Ogni ispezione deve concludersi con un resoconto scritto con gli interventi da effettuare per ridurre i rischi al minimo. Il tecnico provvede a elencare anche i danni alla struttura classificandoli in base a una scala di gravità:

• il danno verde indica la necessità di un semplice monitoraggio prima del controllo successivo;
• il danno giallo richiede un ulteriore intervento per sostituire o riparare dei componenti, da effettuare entro 30 giorni, e implica il non utilizzo degli scaffali nel mentre;
• il danno rosso richiede la messa in sicurezza dell’area e il non utilizzo della scaffalatura fino alla sua completa riparazione o sostituzione.

Altra normativa sulle scaffalature è la UNI EN 15629 che stabilisce la responsabilità dell’utilizzatore nel sottoporrle a regolari ispezioni. L’utilizzatore deve inoltre assicurarsi che ogni danno venga effettivamente riparato, oppure che i componenti rotti vengano sostituiti.

Anche il D.Lgs. 81/2008, Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, stabilisce che il datore di lavoro debba prendere le necessarie misure per garantire nel tempo la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso l’idonea manutenzione delle attrezzature. 

La nomina del Person Responsible for Storage Equipment Safety

La UNI EN 15635 stabilisce anche che l’azienda debba nominare un Person Responsible for Storage Equipment Safety (PRESES), ossia un responsabile delle attrezzature di stoccaggio, a cui spetta il compito di effettuare regolari controlli visivi a breve scadenza e controlli più approfonditi nel medio periodo, per rilevare la presenza di eventuali problemi nei sistemi e nelle strutture di stoccaggio.

Queste ispezioni non sostituiscono quelle dei tecnici, da effettuare ogni 12 mesi.

Oltre alle scaffalature devono essere sottoposti a controlli anche i carrelli elevatori e le altre attrezzature per la movimentazione utilizzate all’interno del magazzino. 

Perché affidarsi a un partner esterno per la gestione del magazzino?

Per gestire un magazzino in modo efficiente e nel rispetto dei lavoratori è necessario attenersi a quanto disposto dalla vigente normativa, che sia sulle scaffalature o sulla sicurezza in generale. Si tratta di un lavoro che per essere espletato al meglio richiede un costante aggiornamento e anche l’impiego di tempo e risorse. 

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